Panarello è una pasticceria genovese che sforna bontà dal 1800 e che vi consiglio di assaggiare in uno dei suoi numerosi punti vendita in Liguria o a Milano. Oltre ai Biscotti del Lagaccio e al classico pandolce sforna una torta semplice ma di sicuro effetto che non ha eguali per sofficità e bontà.
Da emigrata (o quasi) l’unica soluzione era farmela a casa da sola. Si trovano tantissime ricette di questa torta, io ho cercato di fonderne più d’una insieme fino a trovare quella che secondo il mio palato si approssima di più al sapore originario.
Ha molto successo quindi non vi dico nemmeno come conservarla.
Ingredienti
4 uova grandi
75 g farina di mandorle
75 g fecola di patate
200 g zucchero
80 g amaretto di saronno
60 g olio di semi (io uso girasole, ma se trovate il vinacciolo va benissimo)
qualche goccia di aroma di mandorla amara
1 bustina di lievito da dolci
Procedimento
Separare i rossi, unirli allo zucchero e sbattere nella planetaria finché non sono diventati bianchi e spumosi, unire in successione prima l’olio, poi l’amaretto, quindi la farina di mandorle e la fecola. In ultimo aggiungere il lievito e l’aroma di mandorle.
Unire l’ingrediente successivo solo quando il precedente si è ben amalgamato e non prima.
A parte montare i bianchi a neve fermissima (io aggiungo 2 gocce di limone perché abbassando il ph fa montare il bianco più facilmente). Una volta montati unirli alla torta mescolando delicatamente e dall’alto verso il basso .
Questa ricetta è per una tortiera da 30 cm di diametro, altrimenti il dolce viene troppo alto. La tortiera va imburrata e infarinata, quindi infornare tra 160 e 170 (dipende dal forno) per 25-30 minuti.
Togliete la torta dal forno e fatela raffreddare. A questo punto si sgonfierà ed è perfettamente normale!
Deve farlo! Rovesciare la torta da fredda e spolverarla con zucchero a velo. Io la servo con lo zabaione a parte ma se volete potete tagliare la torta a metà e spalmare il disco con zabaione, poi con un velo di crema al burro sui lati potete far aderire la granella di mandorle o nocciole e spolverare di zucchero a velo sopra.
Per lo zucchero a velo consiglio lo zucchero a velo idrorepellente che non si bagna e non ha l’aspetto “unto”, così il dolce sembra sempre appena uscito di pasticceria.